Criminalità e mafie, le sfide per la Svizzera

L’annuncio delle dimissioni da parte di Nicoletta della Valle, direttrice dell’Ufficio federale di polizia (fedpol) da quasi dieci anni, ha fornito un importante spunto per tornare a parlare di criminalità a 360 gradi, sia nel contesto nazionale sia in quello internazionale. Francesco Lepori, responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell’USI, lo ha fatto ai microfoni della RSI nell’ambito del programma d’informazione "Telegiornale".

Nel corso del suo intervento, Lepori ha sottolineato come la richiesta da tempo espressa dalla stessa della Valle, ovvero l’incremento dei mezzi messi a disposizione delle forze dell’ordine elvetiche - in particolare gli effettivi - sia legittima. "Lo è nella misura in cui le inchieste sono diventate più complesse, soprattutto a causa della tecnologia - ha rilevato il responsabile operativo dell’O-TiCO - Il lavoro sui dati che vengono raccolti online, specie se criptati, presenta ostacoli sia legali sia quantitativi. Per scremarli e analizzarli tutti in tempi ragionevoli, occorrerebbero molte più risorse". 

I progressi, al netto degli effettivi, potrebbero - e dovrebbero - tuttavia toccare più ambiti. "A mio avviso andrebbero effettuati almeno altri quattro passi avanti. Sono infatti necessari un approccio investigativo più coraggioso, maggiore dinamismo, una collaborazione ancora più intensa fra tutti gli attori in campo, e infine - ma non da ultimo - degli strumenti legislativi più efficaci".

Di seguito il video completo dell’intervento del Professore dell’USI.