L'8 e il 9 maggio 2021 la Segretaria di Stato Martina Hirayama ha partecipato all'ASM3 (3rd Arctic Science Ministerial), tenutasi online. I ministri della scienza e i rappresentanti delle organizzazioni dei popoli autoctoni dell'Artico si sono riuniti per rafforzare la cooperazione internazionale, far conoscere meglio l'Artico e sostenere il ruolo della scienza nella politica artica e nel processo decisionale regionale. La Segretaria di Stato ha sottolineato l'importanza della ricerca per rispondere alle sfide del cambiamento climatico in regioni vulnerabili come quelle polari, nonché l'urgenza di cooperare a livello internazionale in quest'area del mondo.
La dichiarazione congiunta, firmata da tutti i partecipanti all’ASM3, auspica iniziative concertate per sostenere la collaborazione scientifica in futuro: dalle reti di osservazione alla condivisione dei dati, dal miglioramento della comprensione dei sistemi ambientali e sociali dell’Artico alla sensibilizzazione delle generazioni future tramite il capacity building.
Nel suo intervento la Segretaria di Stato Hirayama ha sottolineato la necessità di comprendere la vulnerabilità e la complessità di regioni come quelle polari e alpine nel contesto dell’emergenza del surriscaldamento globale. Ha anche colto l’occasione per rendere omaggio al prof. Konrad Steffen, visionario pioniere svizzero del cambiamento climatico e della scienza polare, morto tragicamente in un incidente nella stazione di ricerca «Swiss Camp» sulla calotta glaciale della Groenlandia mentre svolgeva un lavoro sul campo nell’agosto 2020.
L’ASM3 si adopera per favorire un dibattito aperto e trasparente a livello internazionale sulle misure necessarie per condurre osservazioni e ricerche con un approccio coordinato e inclusivo. La terza edizione, co-organizzata dal Giappone e dall’Islanda intorno al tema «Knowledge for a Sustainable Arctic», si è focalizzata sullo sviluppo dell’educazione e del capacity building per le generazioni future, in particolare sulla conoscenza sia scientifica che locale nei Paesi artici e non artici.
Il grande impegno della Svizzera nelle regioni polari nasce dalle caratteristiche del suo territorio che, come le regioni polari, è stato modellato dalle ere glaciali ed è costituito da catene montuose e da ghiacciai che si stanno ritirando. Negli ultimi 100 anni i ricercatori svizzeri hanno contribuito in modo significativo allo studio e alla comprensione delle regioni polari e alpine, concentrandosi sugli ecosistemi di alta quota e a latitudini elevate per misurare l’impatto dei cambiamenti ambientali indotti dall’uomo. Questo impegno fa parte degli sforzi continui della Svizzera per far progredire le conoscenze scientifiche e limitare l’impatto ambientale e socioeconomico dei cambiamenti nell’Artico.
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Martina Hirayama sottolinea l'importanza della ricerca alla 3ª Conferenza dei ministri della scienza artica
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