Buone notizie dall’Antartide: i ricercatori hanno studiato i pinguini imperatore e non hanno trovato microplastiche nello stomaco degli animali. Lo studio dell’Università di Basilea e dell’Istituto Alfred Wegener fornisce un importante contributo alla valutazione dell’inquinamento ambientale al Polo Sud.
I ricercatori hanno studiato una colonia di pinguini imperatore nella remota baia di Atka, sul bordo nord-orientale della banchisa di Ekstrom. Esistono già studi su campioni d’acqua in cui abbiamo trovato microplastiche, anche se solo in basse concentrazioni", spiega Clara Leistenschneider, dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Basilea. Tuttavia, l’impatto dell’inquinamento sugli animali che vi abitano era ancora in gran parte inesplorato.
Per scoprire quanto le più piccole particelle di plastica contaminino il cibo dei pinguini imperatore, i ricercatori hanno analizzato il contenuto dello stomaco di 41 giovani animali deceduti naturalmente. Hanno identificato visivamente al microscopio 85 potenziali particelle di plastica di dimensioni fino a mezzo millimetro e ne hanno determinato le proprietà con l’analisi spettrale.
Risultato sorprendente
Sorprendentemente, nessuna di queste particelle era effettivamente una microplastica. I campioni erano di origine naturale, come peli di animali e fibre vegetali, oppure erano entrati nei campioni durante la lavorazione come fibre di abbigliamento e particelle provenienti dall’aria. I ricercatori non sono riusciti a rilevare alcun polimero sintetico nel contenuto dello stomaco degli animali, come riportano nella rivista "Science of the Total Environment".
Futuro incerto
Nonostante questi risultati positivi, il futuro della colonia di pinguini rimane incerto. L’aumento del turismo e della pesca nell’Oceano meridionale può portare a un incremento delle fonti locali di microplastica. Le correnti possono anche trasportare materiale dai mari del nord all’Antartide. Più rifiuti entrano negli oceani del mondo, più è probabile che la rete alimentare degli animali venga contaminata.
Ma non è troppo tardi per l’Antartide", sottolinea Leistenschneider. Per ridurre l’afflusso di rifiuti di plastica nei nostri oceani e, in ultima analisi, anche in Antartide, è necessario adottare misure alla fonte. L’inquinamento può essere ridotto, ad esempio, attraverso il riciclaggio e il corretto smaltimento dei rifiuti. Per poter seguire il processo di contaminazione a lungo termine, l’Istituto Alfred Wegener sta pianificando studi di monitoraggio regolari con i pinguini imperatore nella baia di Atka.
Pubblicazione originale
Clara Leistenschneider et al.
Nessuna evidenza di ingestione di microplastiche nei pulcini di pinguino imperatore(Aptenodytes forsteri) della colonia di Atka Bay (Dronning Maud Land, Antartide)
Science of the Total Environment (2022), DOI: 10.1016/j.scitotenv.2022.158314