Ergometro con paesaggio e aria fresca

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©Biketec
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L’e-bike non è considerata la prima scelta tra le attrezzature sportive. In alcuni casi, però, può essere la cosa giusta: un’applicazione che consente un allenamento controllato dovrebbe dare alle persone con problemi cardiaci la sicurezza necessaria e rendere più facile l’inizio dell’attività sportiva per i principianti. L’Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna e Biketec sanno come fare.

I centri fitness non piacciono a tutti. Fuori c’è il tempo più bello e invece ci si deve dondolare su una cyclette in una stanza soffocante con poca vista? Eppure, soprattutto per le persone meno in forma o con problemi cardiaci, l’allenamento controllato è importante. Sia perché il cuore non deve essere sovraccaricato per motivi di salute, sia perché gli atleti inesperti spesso impostano l’allenamento su livelli troppo alti e poi rinunciano rapidamente perché sono sovraccarichi. I ricercatori dell’iHomeLab dell’Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna e Biketec GmbH hanno sviluppato una soluzione che combina l’ergometro dell’home trainer con i vantaggi di una e-bike.

"L’e-bike facilita la vita quotidiana di molte persone e offre anche ai principianti sportivi il piacere di scoprire la natura su due ruote. Eravamo convinti che sarebbe stata ideale anche per l’allenamento controllato", afferma Lukas Kaufmann di Biketec GmbH. La soluzione è una funzione aggiuntiva dell’App FIT E-Bike Control, che funge da centro di controllo tra i dispositivi di misurazione e il motore elettrico. Si inseriscono i dati personali essenziali per l’allenamento, come età, peso, sesso e livello di forma fisica. Una fascia cardiaca misura le pulsazioni, il GPS fornisce informazioni sul terreno, l’app determina la velocità della bicicletta e l’inclinazione attuale dell’e-bike. "Con tutte queste informazioni, l’app può controllare il motore in modo che lo sforzo rimanga costante per la persona che si allena, indipendentemente dal terreno", spiega Andrew Paice, responsabile dell’iHomeLab dell’Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna.

Per quanto possa sembrare semplice e ovvio, dal punto di vista tecnico si è trattato di una grande sfida. "Il fattore più importante è la frequenza cardiaca, che reagisce in modo diverso a stimoli interni ed esterni in ogni persona", spiega Paice. "Per far sì che l’app risponda a queste differenze, abbiamo prima lavorato con delle simulazioni, che poi abbiamo verificato". La frequenza cardiaca doveva poi essere collegata a vari sistemi tecnici, che a loro volta dovevano essere sincronizzati tra loro: La fascia toracica, lo smartphone con la bicicletta e il controller che trasmette i dati alla bicicletta. E tutto questo in parte con una trasmissione leggermente ritardata perché funziona tramite Bluetooth. A differenza dell’ergometro del centro fitness, che presenta sempre le stesse condizioni, sulla strada ci sono influenze ambientali come le interruzioni dovute agli attraversamenti, che nessun GPS può prevedere e che influiscono sulla frequenza cardiaca. FAST deve quindi essere preparato ad affrontarle. - Gli algoritmi sono attualmente in fase di ottimizzazione e di test approfonditi. La funzione sarà poi integrata nell’applicazione FIT E-Bike Control.

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