Volti sfigurati, deformati in maniera impressionante. Grinze, gonfiori, parti delle labbra che non ci sono più, bocche e nasi quasi scomparsi. Sono gli effetti, lenti ma inesorabili, della cocaina. Di queste gravi conseguenze, anche tra i più giovani, ne ha parlato il Professore Matteo Trimarchi, ordinario di Otorinolaringoiatria presso la Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) e primario di Otorinolaringoiatria dell’ Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) , in un’intervista a La Domenica.
Il Professore Matteo Trimarchi , ordinario di Otorinolaringoiatria presso la Facoltà di scienze biomediche dell’USI, ha studiato a lungo cosa accade quando la polvere bianca viene a contatto con l’organismo. "La cocaina viene assunta principalmente per via nasale. Si ’sniffa’, come si dice in gergo. E come si sa è una sostanza stupefacente che offre una sensazione euforica. Una volta che l’effetto sfuma le persone che ne fanno uso tendono ad assumerne un’altra dose. Ma la cocaina, oltre ad andare a intaccare importanti organi come il cuore o il sistema nervoso, provoca anche serie patologie che interessano naso e bocca", spiega.
Le conseguenze di una "sniffata" sono devastanti, soprattutto per i giovani che usano questa sostanza senza spesso conoscerla a fondo. "In pratica inalandola con una cannuccia o una banconota arrotolata, la cocaina, a furia di arrivare in un determinato punto del naso, erode progressivamente la parete divisoria tra le due fosse. Quando si giunge alla perforazione la sostanza si espande anche nell’altra fossa nasale". A questo stadio i danni possono essere estremamente gravi in quanto la perforazione si può allargare sino a eliminare la naturale suddivisione tra fossa destra e sinistra, portando al collasso della punta del naso. In alcuni casi si erode completamente la punta del naso e si rimane con una mononarice. Progredendo, c’è una distruzione di tutto ciò che c’è nella parete laterale del naso, compresi i turbinati. "Il processo alcune volte si estende in alto e può esserci una erosione della parete orbitaria, con una vasocostrizione dell’arteria retinica il paziente può anche perdere la vista. Purtroppo il danno può progredire e arrivare a erodere il tetto del naso con uno scivolamento del cervello o andare a toccare l’apparato vertebrale" commenta Matteo Trimarchi.
Da trent’anni a questa parte il Professor Trimarchi studia gli effetti della cocaina in naso e gola. "All’inizio abbiamo osservato nei pazienti che arrivano da noi, magari dopo che gli era stata diagnosticata una forma di vasculite, che la dipendenza non aveva conseguenze simili per tutti. Proseguendo con la ricerca in una prima fase abbiamo dimostrato che le lesioni gravi erano associabili a una serie di caratteristiche che ci consentivano di dire che erano riconducibili alla cocaina. In seguito abbiamo dimostrato scientificamente in laboratorio che questo processo è dato dal fatto che la cocaina innesca nelle cellule sane di un naso un meccanismo che si chiama apoptosi, cioè una morte progressiva delle cellule stesse. Il naso si distrugge perché la cocaina provoca questo processo".
Tornando alla domanda precedente, com’è possibile che non tutte le persone dipendenti abbiano il naso distrutto’ "Con una serie di test genetici siamo riusciti a capire che i pazienti che abbiamo studiato avevano alterazioni genetiche. Cioè se un consumatore aveva un’alterazione genetica con l’uso della coca sviluppava questa drammatica distruzione. Tra parentesi: non è importante la composizione della sostanza, la nostra ricerca sulle cellule è stata effettuata con cocaina pura" spiega il Professor Trimarchi. Ma non è che alle persone che non hanno un’alterazione genetica e "sniffano" non accada nulla. Perché la cocaina blocca il trasporto del muco nell’apparato nasale e dunque si formano croste che poi producono lacerazioni e infezioni, con difficoltà respiratorie. Quello che non è ancora chiaro è la tempistica. C’è chi sviluppa un danno dopo un anno dalla prima volta in cui inizia a "sniffare" e chi dopo dieci.
"Possiamo osservare questo fenomeno da qualsiasi punto di vista, ma alla fine ci resta una sola certezza: per chi ha una lesione grave andrà malissimo. L’unico aspetto positivo, se si può dire, è il fatto che quando si smette, a differenza di un tumore che va avanti, la lesione grave si ferma" commenta Matteo Trimarchi. Tuttavia verso la cocaina e il mondo che la circonda vi è un atteggiamento mentale superficiale. "Perché all’interno della società è vista come una droga ricreazionale. Invece insieme ai danni evidenti vengono taciuti gli effetti collaterali su naso e gola ed è necessario iniziare a spiegare questi effetti collaterali sin dalle scuole superiori. E, visto il consumo tra i giovani, coinvolgere insegnanti e genitori, far capire a chi è dipendente che deve chiedere aiuto e che è inutile pensare di riuscire a uscire da questa situazione da soli". conclude Trimarchi.
Gli effetti devastanti della cocaina, anche tra i più giovani
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