L’Accordo di Parigi obbliga tutti gli Stati a intraprendere, a partire dal 2020, passi concreti per ridurre le proprie emissioni di gas serra al fine di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale. Ogni cinque anni, gli Stati devono rivedere al rialzo il proprio obiettivo di riduzione, adottare misure per raggiungerlo e riferire in merito ai progressi. L’Accordo comprende inoltre disposizioni per l’adattamento al cambiamento climatico e per misure di sostegno, quali il finanziamento e il trasferimento di tecnologie ai Paesi in via di sviluppo.
Il bilancio provvisorio al centro dei lavori
Un tema importante della COP28 sarà il bilancio globale, il cosiddetto «Global Stocktake». L’Accordo di Parigi prevede che gli Stati misurino ogni cinque anni i progressi compiuti nell’attuazione dell’Accordo. Alla COP28, i Paesi tracceranno per la prima volta un bilancio congiunto. All’ordine del giorno vi è inoltre il programma di lavoro intento a ridurre le emissioni di gas serra dei Paesi. A questo riguardo, alla COP28 sarà adottata una decisione sull’espansione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica a livello globale. Si prevede infine di chiarire importanti questioni relative al nuovo fondo per le perdite e i danni legati al clima adottato alla COP27. Non è peraltro ancora chiaro quali Paesi e quali attori contribuiranno al fondo, dove avrà sede e come sarà distribuito il denaro.
Raccomandazioni globali per la protezione del clima
In conformità con il mandato del Consiglio federale, la Svizzera si impegna a garantire che il Global Stocktake indichi le lacune nella riduzione delle emissioni di CO2, nell’adattamento al cambiamento climatico e nel finanziamento per il clima. Da questo impegno scaturiranno le raccomandazioni in merito alle azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo. Le raccomandazioni si applicheranno a tutti i Paesi, in particolare a quelli con emissioni elevate di gas serra. La delegazione svizzera sta inoltre lavorando per garantire che vengano prese decisioni per uscire da carbone, petrolio e gas entro il 2050. Infine, la Svizzera si impegnerà per garantire che il fondo per le perdite e i danni vada a beneficio dei Paesi più poveri e particolarmente colpiti dal cambiamento climatico. Il finanziamento si baserà sul principio del «chi inquina paga» e il fondo integrerà gli strumenti esistenti per gli aiuti in caso di catastrofi e gli aiuti umanitari.
Rappresentanza della Svizzera negli Emirati Arabi Uniti
All’inizio della COP28 il presidente della Confederazione Alain Berset rappresenterà la Svizzera all’incontro dei capi di Stato e di governo. Durante la seconda settimana della Conferenza, i ministri dell’ambiente si incontreranno per discussioni ai massimi livelli politici. Il consigliere federale e capo del DATEC Albert Rösti parteciperà a questo segmento ministeriale in rappresentanza della Svizzera. La delegazione negoziale svizzera è guidata dall’ambasciatore per l’ambiente Felix Wertli, capo della divisione Affari internazionali dell’Ufficio federale dell’ambiente. La delegazione comprende anche tre rappresentanti della società civile, provenienti dal settore economico e ambientale.
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