Dormire insieme, un atto con molte sfide architettoniche

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Il libro è stato pubblicato dalla EPFL Press. Laboratorio EAST / EPFLIl libro è stato pubblicato dalla EPFL Press. Laboratorio EAST / EPFL

Un libro basato sull’analisi di planimetrie storiche ripercorre la singolare storia dei dormitori dal Medioevo a oggi. Il suo variegato corpus, che spazia dal sottomarino al rifugio di montagna, mira a comprendere l’equilibrio tra privacy e comunità e a rispondere alle sfide attuali.


Campo estivo, ostello della gioventù, orfanotrofio, base militare, monastero, ospedale, traghetto, treno notturno, campo profughi... Dormire in un dormitorio avviene generalmente in un contesto di vita particolare, limitato nel tempo o in seguito a un evento eccezionale. L’architettura di questi spazi si è costantemente evoluta nel corso dei secoli, in base alle credenze religiose, alle strutture sociali, alle conoscenze scientifiche e alle ideologie politiche.

All’EPFL, un corso di Bachelor of Architecture dell’ultimo anno gestito dal Laboratorio di Architettura Elementare e Studi Tipologici (EAST), sotto la direzione dei professori Anja Fröhlich e Martin Fröhlich, ha esplorato la storia architettonica dei dormitori, dal periodo medievale alle forme più contemporanee. Un libro pubblicato dalla EPFL Press raccoglie tutte queste riflessioni: Studies on Types, Dormitories. In un’ottica di open science, e grazie al supporto della Biblioteca dell’EPFL, questo studio può essere scaricato online dal sito dell’editore.

Ospizi, campi e cabine di vacanza

Il libro contiene una prima parte storica e teorica che presenta tre gruppi di dormitori. Il primo esempio dettagliato è quello degli ospizi medievali, che ospitavano i poveri, i pellegrini e i malati. Si dimostra che la progressiva adozione in Europa di una pianta cruciforme per la parte medica di questi luoghi permetteva di sorvegliare i malati, anticipando l’intenzione del panopticon, che sarebbe apparso più tardi. Per il cattolicesimo è anche un’analogia simbolica religiosa che rappresenta la redenzione dell’umanità dalla sofferenza terrena. A partire dal XVIII secolo, questo piano si è evoluto in linea con le conoscenze scientifiche, con l’introduzione di sistemi di ventilazione del tetto. Il sistema è stato infine abbandonato a favore di una disposizione lineare quando gli ospedali sono stati consegnati ai comuni. La suddivisione dei dormitori in piccoli spazi separati da tende pendenti è comparsa all’inizio del XX secolo e si è gradualmente evoluta fino alla comparsa della camera d’ospedale individuale. Il libro sviluppa altre due retrospettive: una sulla disposizione dei dormitori nei campi di vacanza fascisti e sovietici, come parte integrante dell’indottrinamento dei bambini, e l’altra sui rifugi di montagna, con il contributo decisivo dell’architetto svizzero Jakob Eschenmoser.

Ognuno dei progetti studiati ci ha aiutato a capire, ad esempio, l’importanza dello spazio da dare intorno a ogni letto per ricreare una forma di intimità.



Costruire interrogando le fonti storiche

La seconda sezione del libro presenta una trentina di disegni di dormitori di epoche diverse che gli studenti dell’EPFL hanno analizzato e riprodotto da planimetrie storiche, per comprenderne meglio forma, contenuto e significato. "Tutti noi abbiamo imparato molto lavorando in questo modo. Ogni progetto studiato ci ha aiutato a capire, ad esempio, l’importanza dello spazio da dare intorno a ogni letto per ricreare una forma di intimità", spiega Anja Fröhlich, professore assistente e co-direttore con Martin Fröhlich del Laboratorio EAST, situato presso la Facoltà di Ambiente Naturale, Architettonico e Costruito (ENAC), assistita da Tiago P. Borges, Vanessa Pointet e Lara Monti in questo progetto di ricerca.


Nel caso di un sanatorio per bambini affetti da tubercolosi, gli studenti hanno notato, ad esempio, che i letti erano posizionati molto vicini, forse per rassicurare i piccoli pazienti, e che le sedie a sdraio erano collocate vicino a un bovindo per far entrare la luce, considerata parte integrante della cura. La ricerca scientifica sulla tubercolosi richiederà gradualmente l’aggiunta di finestre e la regolare ventilazione di questi spazi, ma anche l’installazione di letti su ruote, in modo da poterli spostare sulla terrazza. In questo contesto, gli architetti hanno prestato sempre più attenzione alla vista che i pazienti avrebbero avuto dai loro letti, al punto da rendere talvolta questo elemento il punto di partenza del progetto architettonico.

Monastero indiano, hotel londinese, vagone letto russo, campeggio italiano, rifugio svizzero, caserma dei pompieri tedesca... Gli esempi trattati dai giovani architetti hanno coperto un ampio panorama e una pluralità e diversità di soluzioni architettoniche. "Grazie a questo corpus, in futuro gli studenti potranno fondare le loro riflessioni su una base storica varia e solida, sia per la progettazione di nuovi dormitori che, ad esempio, per l’ammodernamento di elementi esistenti", spiega Anja Fröhlich. Questo patrimonio storico può essere fonte di ispirazione per gli architetti, osserva il ricercatore Tiago P. Borges: "Capire il modo migliore per dormire insieme tenendo conto dei valori della comunità e del benessere individuale è importante e rilevante per rispondere alle molte sfide del nostro tempo, come pandemie, disastri naturali o guerre che comportano lo sfollamento e l’alloggio di emergenza di un gran numero di persone".

Ci piace esplorare spazi che a prima vista sembrano banali, perché, sebbene siano ovunque intorno a noi, raramente vengono studiati da un punto di vista storico e architettonico.



Dai dormitori alle stazioni di servizio


Questa pubblicazione è la prima di una serie che il Laboratorio EAST intende portare avanti sulle diverse "tipologie", ovvero lo studio di elementi unici che si ripetono. Il prossimo corso esplorerà il tema delle stazioni di servizio e dei distributori di benzina nel contesto della transizione verso la mobilità sostenibile. "Ci piace esplorare spazi che a prima vista sembrano banali, perché, sebbene siano ovunque intorno a noi, sono raramente studiati da un punto di vista storico e architettonico", spiega Anja Fröhlich, prima di aggiungere: "Crediamo che una continua messa in discussione dei tipi e della loro essenza attraverso la riflessione tipologica sia di notevole valore per la ricerca architettonica e di base, soprattutto perché la nostra disciplina è in uno stato di flusso. Consultare le tipologie del passato per affrontare le trasformazioni architettoniche e i cambiamenti di contesto e di significato ci aiuta quindi a rispondere al futuro".

Riferimenti

Laboratorio EST, Studi sui tipi: Dormitori, EPFL Press, 2022