Il presidente della Confederazione ha sottolineato come la COP28, con il primo bilancio globale dei progressi compiuti nell’ambito dell’Accordo di Parigi, rappresenti un «momento chiave»: «Si tratta dell’ultima occasione a disposizione per agire e raggiungere l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale entro la fine del secolo». Secondo risultati scientifici, la temperatura media globale è già aumentata di 1,1 gradi rispetto al livello preindustriale. Per la Svizzera, data la sua posizione, ogni grado in più a livello globale si traduce in un riscaldamento locale di 2 gradi. Lo scioglimento della criosfera e quindi dei ghiacciai è in fase di accelerazione. Nel 2022 e nel 2023, due anni con temperature estreme, il volume dei ghiacciai svizzeri è diminuito del 10 per cento.
Senza un’azione rapida e coerente della comunità internazionale la situazione peggiorerà ulteriormente, ha affermato il presidente della Confederazione. L’obiettivo di 1,5 gradi potrà essere raggiunto soltanto con l’impegno di tutti gli Stati. La Svizzera si adopera affinché il «Global Stocktake» indichi le lacune esistenti nella riduzione delle emissioni di CO2, nell’adattamento al cambiamento climatico e nel finanziamento a favore del clima. Da tale impegno dovranno scaturire delle raccomandazioni d’azione.
Alla Conferenza di Dubai la Svizzera chiede inoltre che siano adottate risoluzioni per abbandonare il petrolio e il gas entro il 2050 e il carbone entro il 2040. Il fondo per le perdite e i danni, adottato alla COP27, è un ulteriore tema all’ordine del giorno. Nella giornata di apertura i partecipanti si sono accordati sulle caratteristiche fondamentali del fondo, che dovrà andare a beneficio dei Paesi più poveri e particolarmente colpiti dal cambiamento climatico. La Svizzera si rallegra del fatto che il fondo possa iniziare rapidamente la sua attività. Avrebbe tuttavia auspicato che tutti i Paesi che provocano elevate emissioni e dispongono di mezzi finanziari adeguati fossero chiamati a contribuire.
In tale contesto e per raggiungere l’obiettivo di raddoppiare il finanziamento per l’adattamento, nei prossimi quattro anni la Svizzera metterà a disposizione 135 milioni di franchi per il Fondo verde per il clima (Green Climate Fund, GCF), 15 milioni di franchi per il Fondo di adattamento (Adaptation Fund, AF), 15 milioni di franchi per la finestra per il clima della Banca africana di sviluppo, 5 milioni di franchi per il Fondo per l’Amazzonia e 1 milione di franchi per la Rete di Santiago. Questa rete, composta da istituzioni dell’ONU e ONG, fornisce supporto sul piano tecnico ai Paesi vittime di catastrofi, per esempio allestendo sistemi di allerta precoce.
Il presidente della Confederazione Berset e il consigliere federale Rösti alla COP28
Nel quadro della COP28, fino a sabato 2 dicembre il presidente della Confederazione prenderà parte anche alle discussioni sul finanziamento a favore del clima e all’istituzione del «Club del clima» del G7. Sfrutterà inoltre la Conferenza per colloqui bilaterali con i rappresentanti di altri Paesi. Nel corso della Conferenza, la Svizzera sarà rappresentata anche daI consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Albert Rösti prevede di recarsi a Dubai venerdì 8 dicembre e parteciperà ai negoziati a livello ministeriale e all’adozione delle decisioni della Conferenza. In particolare firmerà con diversi Stati partner ulteriori accordi bilaterali per progetti di riduzione delle emissioni.
Segreteria generale DFI
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