La musica algoritmica in mostra nei padiglioni dell’EPFL

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La mostra offre un’immersione nella storia comune della musica e del pensi
La mostra offre un’immersione nella storia comune della musica e del pensiero algoritmico.2024 EPFL/Julien Gremaud - CC-BY-SA 4.0
La mostra Musica ex Machina: Machines Thinking Musically, allestita presso i padiglioni dell’EPFL, offre un’immersione nell’incredibile storia comune della musica e del pensiero algoritmico.

Dal Medioevo all’era dell’intelligenza artificiale, Musica ex Machina, la mostra appena inaugurata presso i Padiglioni dell’EPFL, celebra i progressi di figure visionarie che, nel corso dei secoli, hanno ridefinito il modo di concepire, comporre e suonare la musica utilizzando le tecnologie del loro tempo. È un’ode all’innovazione musicale, un omaggio a coloro che hanno spinto indietro i confini della loro arte integrando il pensiero computazionale e le macchine, e un invito a riflettere su ciò che il futuro riserva in un mondo in cui tecnologia e musica continuano a intrecciarsi.


Iniziata da due professori dell’EPFL, Sarah Kenderdine del Laboratorio di Museologia Sperimentale (eM+) e Martin Rohrmeier del Laboratorio di Musicologia Digitale e Cognitiva (DCML), la mostra riunisce i professori e compositori Paul Doornbusch e Jonathan Impett, noti a livello internazionale per la loro ricerca musicale. Musica ex Machina può essere visitata nel campus dell’EPFL fino al 29 giugno 2025.

Musica e algoritmi: una lunga storia

Sebbene gli algoritmi siano ormai indissolubilmente legati alle tecnologie informatiche e digitali, la loro storia può essere raccontata nell’arco di diversi secoli. La mostra mostra che molto prima dell’avvento dei computer, compositori e teorici della musica si sono ispirati a strutture matematiche e regole logiche per formalizzare la loro arte.

Già nel Medioevo gli sviluppi della notazione musicale e della rappresentazione simbolica stavano gettando le basi della moderna teoria musicale. Questi progressi hanno aperto la strada a composizioni più complesse, in particolare quelle polifoniche, in cui diverse melodie venivano sovrapposte secondo precise regole armoniche e algoritmiche.


La mostra ripercorre i primi esempi di automi nel XVIII secolo, per poi arrivare, attraverso i secoli, all’informatica e all’IA moderne, passando per la musica atonale, i primi computer e la musica elettronica d’avanguardia del XX secolo.

Il tour esplora anche tradizioni musicali non occidentali che utilizzano strutture algoritmiche e procedurali, come il gamelan indonesiano, la musica dell’Africa centrale e il raga dell’India settentrionale. Tutti ricordano che il pensiero algoritmico è universale e intrinseco a molte culture musicali del mondo.

Personalità avventurose e visionarie

Nel corso di questo percorso cronologico, Musica ex Machina rende omaggio alle figure visionarie che hanno segnato la storia della musica. In particolare, vengono evidenziati i contributi di Guido d’Arezzo, il musicista che ha gettato le basi della moderna notazione musicale; Leonhard Euler, pioniere nell’applicazione dei concetti matematici alla teoria musicale; Ada Lovelace, precursore della programmazione informatica; e Karlheinz Stockhausen, figura di spicco della musica elettronica.

L’impatto della tecnologia sulla creazione musicale

La mostra esplora anche i legami tra l’innovazione tecnologica e le nuove forme di espressione musicale. Dai primi tentativi di codificare i suoni all’invenzione del fonografo, ogni innovazione ha ampliato le possibilità creative dei compositori.

Viene esplorato anche il ruolo degli strumenti elettronici, dai pianoforti e dagli strumenti automatizzati ai sintetizzatori modulari e ai computer. Diversi di questi strumenti sono esposti, mentre un esempio contemporaneo di pianoforte digitale, al centro della mostra, suona complesse composizioni algoritmiche, a volte superando i limiti fisici dell’uomo.


Con l’intelligenza artificiale, la musica è entrata in una nuova era. La capacità delle macchine di analizzare milioni di dati e di comporre autonomamente solleva interrogativi sulla natura stessa della creazione artistica. Musica ex Machina presenta opere che sfruttano queste tecnologie per esplorare le straordinarie possibilità che offrono, mettendo al contempo in discussione il ruolo dell’essere umano nel processo creativo.

Installazioni uniche dell’EPFL

Durante la mostra, il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare una selezione di opere che hanno segnato la lunga storia del pensiero algoritmico nella musica. Riprodotte attraverso registrazioni, visualizzazioni digitali o video, ci permettono di apprezzare appieno la loro forza innovativa e singolare. Due installazioni provengono direttamente dai laboratori dell’EPFL. La prima, sviluppata dal DCML, illustra le diverse forme di relazioni complesse che si incontrano nella tradizione musicale occidentale attraverso quattro visualizzazioni digitali. La seconda, sviluppata da eM+, permette ai visitatori di esplorare gli archivi del compositore, architetto e matematico greco-francese Iannis Xenakis, utilizzando un browser lineare interattivo lungo dodici metri.


Musica ex Machina: Machines Thinking Musically, dal 20 settembre 2024 al 29 giugno 2025, EFPL Pavilions, Padiglione B. Da martedì a domenica, dalle 11.00 alle 18.00. Ingresso libero