Il ruolo dell’attenzione nella nostra capacità di apprendere nuove associazioni evidenziate

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Le mappe di covarianza osservate per i due periodi significativi da 126 a 148 ms
Le mappe di covarianza osservate per i due periodi significativi da 126 a 148 ms e da 573 a 638 ms rappresentano due topografie specifiche (a sinistra della figura) associate a un aumento delle prestazioni di apprendimento. L’analisi delle fonti alla base di queste topografie (a destra della figura) mostra il coinvolgimento del precuneo durante il primo periodo e del giro frontale superiore durante il secondo periodo.
Uno studio dei ricercatori del BEAM, pubblicato su "Science of Learning", offre nuove conoscenze sui meccanismi cerebrali legati alle differenze nell’apprendimento associativo. Questa ricerca esplora il modo in cui i processi attenzionali influenzano le prestazioni di apprendimento, facendo luce sulla nostra comprensione di come il cervello lavora per creare relazioni tra le informazioni .

Il modo in cui le persone assimilano le informazioni associando gli elementi varia notevolmente da una persona all’altra e sembra che i processi attenzionali giochino un ruolo centrale in queste differenze. Tuttavia, pochi studi finora hanno esplorato i segnali elettrici generati dal nostro cervello per studiare questi processi in questo tipo di apprendimento.

Per rispondere a queste domande, questo studio ha registrato l’attività elettrica del cervello (EEG) di 38 giovani adulti mentre svolgevano un compito di apprendimento basato su nuove associazioni tra forme e colori astratti. Utilizzando tentativi ed errori, i partecipanti dovevano "indovinare" le associazioni corrette tra forme e colori rispondendo sì o no. I dati EEG sono stati elaborati utilizzando analisi topografiche per esaminare la distribuzione spazio-temporale dei segnali e analisi di localizzazione delle sorgenti per identificare le regioni cerebrali alla base di questo compito di apprendimento associativo.


A 126-148 ms dall’inizio dello stimolo (componente P1), un aumento dell’attivazione del precuneo nella corteccia parietale, coinvolto nell’attenzione spaziale, è associato a prestazioni migliori. Tra 573 e 638 ms (componente P3b), si osserva un aumento dell’attivazione del giro frontale superiore della corteccia prefrontale, noto per regolare i processi attentivi e decisionali, nelle persone che imparano meglio in questo compito. Infine, tra 322 e 507 ms, un aumento dell’attività del giro occipitale, coinvolto nella discriminazione visiva e nella capacità di associare gli stimoli, è anch’esso legato a un migliore successo nel compito.

Questi risultati suggeriscono che gli individui che imparano in modo più efficace mobilitano i meccanismi cerebrali associati all’attenzione in modo particolare. Impegnano più risorse cerebrali, in particolare nelle regioni legate alle prime fasi dell’attenzione e ai processi decisionali specifici di un compito di apprendimento associativo. Questi risultati confermano l’importanza dei meccanismi attenzionali nella variabilità dei processi di apprendimento associativo nei giovani adulti.