L’avvento dell’intelligenza artificiale (AI), nel corso degli ultimi anni, ha generato grandi cambiamenti nella nostra società. E con essi sono sorti anche dei possibili rischi. Il Professor Luca Maria Gambardella, Prorettore per l’innovazione e le relazioni aziendali e Professore ordinario di intelligenza artificiale presso la Facoltà di scienze informatiche dell’USI, nonché membro dell’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI (IDSIA), ne ha ampiamente discusso in un’intervista pubblicata sulle pagine del magazine Ticino Welcome.
Nel suo intervento, il Prof. Luca Maria Gambardella ha sottolineato come il Ticino, sebbene gli investimenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale abbiamo recentemente subito dei tagli, sia un cantone attivo in questo settore. "La mia percezione è che ci sia un grande fermento intorno a queste metodologie. Abbiamo il recente Swiss Innovation Park, con i centri di competenza legati alla moda e al lifestyle, ai droni e alle scienze della vita, dove l’intelligenza artificiale è centrale in molti progetti". Il Professor Gambardella ha inoltre ricordato che, secondo un recente studio, la Svizzera ha ottenuto la nona posizione a livello mondiale nel settore dell’IA. Nella nostra regione sono presenti numerose realtà, sia aziendali sia di ricerca, attive in questo particolare campo. Tra queste vi è ovviamente l’ Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI (IDSIA) . "Ad oggi IDSIA impiega 140 tra professori, ricercatori e dottorandi - ha proseguito il Prorettore dell’USI - Gli ultimi, interessanti risultati, anche con aziende del territorio, riguardano lo studio di politiche ottimizzate per la distribuzione dell’energia, l’analisi in tempo reale di immagini di insetti infestanti, il supporto all’analisi dei difetti nella produzione di schede elettroniche e altro ancora".
Il Professor Gambardella, nella fase conclusiva del suo intervento, ha infine rassicurato in merito ad alcune delle più frequenti preoccupazioni che concernono l’IA, in particolar modo il rischio che sostituisca l’essere umano o che ne riduca o assopisca le facoltà mentali; uno scenario con il quale il Professore non concorda. "Sono sempre stato un fautore del mondo ibrido, dove l’intelligenza artificiale deve essere di supporto all’essere umano. Le macchine verranno sempre più usate come supporto alle decisioni, per valutare scenari, per analizzare situazioni in tempo reale". Il Prorettore ha dunque tranquillizzato i lettori relativizzando i rischi, ricordando - d’altro canto - le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e sottolineando come il cambiamento sia da sempre parte dell’essere umano. Quello tecnologico, in questo senso, non fa eccezione. "Tutte le generazioni che ricordo, da quella dei miei genitori alle nostre, hanno dovuto affrontare il cambiamento e adattarsi alle trasformazioni. Fortunatamente, madre natura ci ha attrezzato con grandi capacità anche in questo senso".
Opportunità e sfide legate all’intelligenza artificiale: il Ticino è pronto a coglierle
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