Si è svolta all’USI la conferenza sulla finanza forestale

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Si è svolta all’USI la conferenza sulla finanza forestale
Lunedì 16 dicembre alle 13.30 il Center for Climate Finance and Sustainability dell’Università della Svizzera italiana (USI), in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e lo Swiss Finance Institute (SFI), ha ospitato la conferenza: "Forest Finance - Carbon, Biodiversity, and Beyond" per esplorare insieme ad alcuni esperti le soluzioni finanziarie legate alla conservazione delle foreste, ai crediti per il carbonio e la biodiversità e al loro impatto sul clima.

La conferenza è iniziata con un discorso di benvenuto di Michael Reinhard, responsabile della divisione Foreste dell’ Ufficio federale svizzero per l’ambiente , seguito da una presentazione di Keith Anderson (responsabile della politica forestale internazionale dell’UFAM) sullo stato della finanza forestale globale. Anderson ha sottolineato come la deforestazione sia prioritaria rispetto alla gestione sostenibile delle foreste, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, riconoscendo le sfide uniche affrontate dal Nord e dal Sud del mondo. Nonostante l’America Latina e i Caraibi ospitino solo il 22% delle foreste mondiali, l’importanza dell’Amazzonia rimane innegabile. Un punto critico sollevato è stato il ruolo del disboscamento nella deforestazione rispetto alla conversione dei terreni per l’agricoltura.

Il Prof. Eric Nowak , Professore ordinario della Facoltà di scienze economiche dell’USI, ha poi presentato una ricerca sull’interesse degli investitori per gli acquisti di compensazioni di carbonio da parte delle aziende. I risultati preliminari suggeriscono un interesse limitato da parte degli investitori, che sfida le aspettative. Sebbene le compensazioni possano essere percepite come costi superflui o come allineamento strategico alla CSR ( Responsabilità sociale delle imprese ), l’evoluzione del set di dati potrebbe fornire degli approfondimenti.

Il Prof. Peter Seele , Professore ordinario della Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, ha poi parlato dei crediti di biodiversità, concludendo che la loro logica rimane sfuggente in quanto la logica di contabilizzazione globale derivante dal principio delle compensazioni di carbonio non si applicherebbe in questo caso. È dunque necessaria un’ulteriore ricerca per chiarire il loro scopo e la loro fattibilità. 

Il keynote del Prof. Vincent Gauci (Università di Birmingham) ha introdotto una scoperta rivoluzionaria: gli alberi svolgono un ruolo nell’assorbire il metano e convertirlo in CO2, il quale è meno dannoso. Dato il notevole potenziale di riscaldamento del metano - fino a 80 volte quello della CO2 - questa scoperta amplifica l’importanza della protezione delle foreste per mitigare il cambiamento climatico. Sebbene i meccanismi e le condizioni esatte siano ancora oggetto di indagine, i risultati potrebbero avere profonde implicazioni per la finanza forestale.

Una tavola rotonda, moderata dalla studentessa di master dell’USI Paula Palermo , ha fornito una piattaforma informale per ulteriori approfondimenti da parte dei relatori. L’evento si è concluso con l’innovativa presentazione della Prof.ssa Rasa Smite , che ha mostrato l’uso dei dati forestali come ispirazione per un’installazione artistica digitale immersiva. Questo approccio creativo ha risuonato come un’espressione artistica unica e come un metodo non scientifico per interagire con i dati forestali complessi.