Quando la salute mentale passa dai social media

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 (Image: Pixabay CC0)
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(Image: Pixabay CC0) - Può un Tweet o un post su Instagram dirci qualcosa sulla nostra salute mentale? Quanto è importante la relazione tra benessere e l'utilizzo di queste piattaforme? Per rispondere a queste domande Marta Fadda, ricercatrice in bioetica dell'Università della Svizzera italiana, Oliver Grübner, geografo della salute, e Marcus Wolf, psicologo, dell'Università di Zurigo hanno condotto una serie di studi per dimostrare l'utilità delle piattaforme social per la ricerca nell'ambito della salute mentale. Il team dei tre ricercatori si è aggiudicato la prima edizione dell'UZH Postdoc Team Award. L'obiettivo di questa ricerca interdisciplinare è quello di indagare i legami esistenti tra i post sui social media e la salute mentale della popolazione. Ce ne parla la dott.ssa Marta Fadda. In cosa consiste la ricerca? Che strumenti utilizza? La ricerca consiste nell'analisi di una vasta quantità di tweet per i quali era disponibile la localizzazione geografica dell'utente al momento della condivisione utilizzando degli strumenti innovativi di riconoscimento delle emozioni. Come si può immaginare, l'estrazione, la conservazione, l'analisi e la condivisione dei dati e dei risultati dei vari studi che abbiamo condotto ha importanti implicazioni etiche e legali. Per esempio, gli utenti non forniscono il consenso informato per l'analisi dei loro tweet per fini specifici di ricerca come succede solitamente in altri studi, e la conservazione di questi tweet potrebbe esporre gli utenti a dei rischi rispetto alla loro privacy.
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