Dal Libano al Ticino: la storia di Fatima Ezzeddine, dottoranda della Facoltà di scienze informatiche

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Fatima Ezzeddine è una dottoranda della Facoltà di scienze informatiche dell’Università della Svizzera italiana (USI), trasferitasi in Ticino dal Libano per studiare quanto le decisioni prese dagli algoritmi complessi siano attendibili. La giovane ricercatrice ha raccontato la sua storia in un’intervista realizzata da Ticino Scienza.

Il lavoro di Fatima Ezzeddine è supervisionato dal Prof.  Marc Langheinrich , Professore ordinario e Decano della Facoltà di scienze informatiche dell’USI, oltre che da alcuni professori della SUPSI (Prof. Silvia Giordano and Omran Ayoub), i quali hanno espresso parole di stima nei confronti della dottoranda, la quale ha già ricevuto numerosi riconoscimenti. La giovane ha ricevuto per due volte la Borsa d’eccellenza ESKAS per la ricerca in Svizzera (assegnata dalla Confederazione a ricercatori stranieri), ed è inoltre stata premiata per la miglior proposta di dottorato presso la World Conference on Explainable AI , il più importante evento internazionale del settore.

Gli studi di Fatima Ezzeddine si concentrano su due aspetti principali. Da un lato il processo decisionale alla base del Machine Learning, ovvero algoritmi e modelli che permettono ai computer di migliorare le proprie prestazioni nel tempo grazie all’apprendimento di dati, e dall’altro la tutela della privacy, ricollegata a un tema cruciale per la giovane ricercatrice: "I sistemi di intelligenza artificiale (IA) portano con s’oeil rischio di perpetuare o amplificare gli stereotipi sociali a causa di dati di formazione distorti". Il mondo del web rappresenta infatti un terreno fertile per la diffusione di fake news, "manipolate spesso dai cosiddetti troll, utenti che partecipano a discussioni su piattaforme digitali con l’intento deliberato di provocare, disturbare o creare conflitti e disinformazione, con inferenze anche nella nostra privacy", ha spiegato Ezzeddine. Il percorso che ha portato la giovane dottoranda dell’USI a Lugano è partito proprio da un progetto intrapreso in collaborazione con alcuni ricercatori svizzeri per sviluppare un programma in grado di identificare i troll attraverso comportamenti anomali sui social network, iniziato quando ancora si trovava in Libano.

L’attuale studio di Fatima Ezzeddine si intitola Privacy Implications of Explainable AI in Data-Driven Systems. "La mia tesi si concentra sull’Explainable AI, una metodologia che mira a superare la percezione dell’intelligenza artificiale come una scatola nera, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni degli algoritmi e, al tempo stesso, di garantire trasparenza e comprensibilità nelle decisioni che essi prendono. Si tratta di un passo essenziale per costruire fiducia nell’IA e per rendere più democratico l’uso di questa tecnologia nella società. Tutto ciò mi ha portata ad approfondire gli aspetti legati alla privacy, soprattutto quando si afferma che fornire troppe informazioni nell’ambito dell’IA esplicabile può essere problematico poiché, ad esempio, rivela dettagli sui dati personali. Questa riflessione mi ha portato a concentrarmi sulla dimensione sociale dell’IA e su come ciò influisca sui diritti umani. Credo sia essenziale trovare un equilibrio fra trasparenza e protezione dei dati".

L’intervista integrale a Fatima Ezzeddine, curata da Valeria Camia per Ticino Scienza, è disponibile al seguente.