Differenze di genere nel riconoscimento della ricerca: uno studio ne mostra l’ampiezza e l’evoluzione

Fondata nel 1930 negli Stati Uniti, la Econometric Society (ES) è una delle più antiche e prestigiose società scientifiche in ambito economico ed essere eletti membri della ES è considerato un importante riconoscimento. Tra i soci le donne sono una minoranza: praticamente assenti fino al 1970, sono rimaste sotto il 5% fino agli anni Novanta del Novecento per arrivare recentemente al 20%. La trascurabile presenza di socie riflette una mancanza di donne qualificate o è legata a una mancanza di riconoscimento del lavoro accademico femminile? E il recente aumento della rappresentanza femminile a cosa è dovuto? 

Per rispondere queste domande David Card e Stefano DellaVigna della University of California, Berkeley, Patricia Funk dell’Università della Svizzera italiana e Nagore Iriberri dell’Università dei Paesi Baschi hanno analizzato le nomine della ES confrontandole con le pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche in ambito economico. La ricerca " Gender Differences in Peer Recognition by Economists " è stata pubblicata su Econometrica, la rivista della Econometric Society. 

Il processo di selezione dei soci della ES è un ottimo caso di studio per analizzare le disparità di genere nelle procedure di nomina: si tratta infatti di una procedura particolarmente selettiva (nel 2015 su 1500 studiose e studiosi con almeno tre pubblicazioni sulle riviste più importanti ne sono stati candidati 57 e solo 12 sono stati selezionati) ma al contrario di incarichi governativi o nel settore privato abbiamo un’indicazione delle qualifiche dei possibili candidati. Le pubblicazioni sulle principali riviste di settore, in particolare Econometrica, sono infatti un buon indicatore della possibilità di essere candidati e nominati. Tuttavia, confrontando ricercatori uomini e donne con un curriculum comparabile, fino al 1979 c’è un forte effetto negativo sulla probabilità per le donne di essere selezionate: è come se, per essere valutate alla pari degli uomini, una donna avesse dovuto pubblicare un articolo e mezzo in più su Econometrica. Dal 1980 al 2009 si nota un modesto, e statisticamente non significativo, effetto positivo del genere femminile che, nel periodo 2010-19, diventa importante (corrispondente a circa una pubblicazione in più su Econometrica). Nello stesso periodo si assiste anche a una maggiore diversità per quanto riguarda la provenienza geografica dei soci. Tra i fattori che hanno portato a questo cambiamento vi sono alcune modifiche procedurali come l’introduzione, nel 1995, di un comitato di nomina che ha iniziato a proporre sempre più ricercatrici altamente qualificate quali possibili nuove socie della ES. 

Lo scopo di questa ricerca è quantificare le differenze di genere nel riconoscimento della ricerca all’interno della comunità accademica. Inoltre, gli autori presentano anche alcune ipotesi sulle cause che portano a queste differenze. Per quanto riguarda l’impatto negativo del genere femminile osservato prima del 1979, una delle possibili spiegazioni è il cosiddetto "effetto Matilda" che porta a sottovalutare o attribuire a uomini i risultati scientifici realizzati da donne. Per quanto riguarda l’effetto positivo osservato negli ultimi anni, vengono presentate tre ipotesi. La prima è che la consapevolezza delle disparità di genere porti a una migliore valutazione della carriera accademica femminile, dal momento che le donne possono incontrare maggiori ostacoli per ottenere lo stesso curriculum vitae degli uomini. Una seconda spiegazione è che i soci della ES abbiano deciso di cercare di rimediare al mancato riconoscimento delle studiose in passato; in questo caso dovremmo aspettarci una graduale riduzione di questo effetto positivo. Una terza possibilità è che i soci ritengano utile ammettere una quota di donne che sia approssimativamente uguale alla quota di donne nella più ampia comunità accademica.