Sebbene siano state attuate alcune contromisure, come il rimborso dei costi per i progetti di collaborazione e l’attuazione di finanziamenti transitori per i bandi chiusi ai partecipanti svizzeri, la situazione rimane difficile per i ricercatori svizzeri. Le misure messe in atto per mitigare gli effetti negativi della mancata associazione a Horizon Europe rimane incerta. Per questo motivo, la Svizzera si sta impegnando attivamente per stabilire nuove iniziative di cooperazione con Paesi come Stati Uniti, Israele e Giappone. L’intento della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione è quello di diversificare le alleanze internazionali e a ridurre la dipendenza da un unico partner.
Dal punto di vista prettamente finanziario, per gli strumenti da cui i partecipanti in Svizzera sono esclusi, la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) ha incaricato agenzie di finanziamento svizzere di introdurre misure transitorie, come ad esempio dando mandato al Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca (FNS) di implementare dei bandi sostitutivi per i prestigiosi European Research Council Grants (ERC).
Tuttavia non è una questione solo finanziaria. Per spiegarlo è utile una similitudine apparsa recentemente sulla stampa: è come se Federer si fosse trovato nella condizione di non poter partecipare al Roland Garros e, in tutta risposta, la Svizzera gli avesse detto: non ti preoccupare, ti organizzo un piccolo torneo tra svizzeri a Gstaad, e se vinci ti garantisco il medesimo premio. È chiaro che non sia la stessa cosa. Fare ricerca con fondi Horizon dà molta più visibilità ai ricercatori.
Per quanto riguarda l’USI, a partire dal 2021 sono stati approvati 14 progetti europei Horizon Europe, di cui uno facente parte dell’ultimo round di valutazione ERC, poi finanziato dalla Confederazione, per un volume totale di poco più di 7.5 milioni di Euro. I progetti toccano vari ambiti, quali la comunicazione partecipativa e l’argomentazione, o ancora i sistemi informatici e la cibersicurezza, il turismo sostenibile e l’invecchiamento vascolare.
I dati documentano lo sforzo dei ricercatori USI per gestire questa situazione difficile; in parallelo, l’USI si è attivata partecipando alle iniziative volte a sensibilizzare il mondo politico sui rischi a lungo termine della non adesione a questi programmi. La Svizzera possiede un’economia basata sul sapere e una ricerca di qualità è essenziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico. Ci auguriamo perciò che l’accesso allo spazio europeo della ricerca e dell’insegnamento superiore sia considerato un tema prioritario nei negoziati con l’Unione Europea.
Grazie al meccanismo di finanziamento diretto garantito dalla Confederazione, la partecipazione dei partner svizzeri nei progetti collaborativi tematici ha quindi potuto godere di una certa stabilità. La maggiore chiarezza della situazione rispetto alla parziale esclusione avvenuta nel 2014 e la tempestiva decisione di finanziare la partecipazione in questi progetti, hanno permesso di continuare a essere coinvolti nei consorzi europei, almeno parzialmente.
Tuttavia, gli effetti di questa situazione di esclusione da Horizon Europe si vedranno con il tempo. Se l’incertezza attuale dovesse perdurare la situazione potrebbe diventare difficile su diversi fronti a partire dall’accesso ai finanziamenti. Horizon Europe è uno dei più grandi programmi di finanziamento per la ricerca e l’innovazione a livello europeo. La mancata associazione potrebbe privare le istituzioni svizzere di un’importante fonte di finanziamento per progetti di ricerca e sviluppo. Ciò potrebbe mettere a rischio la competitività delle istituzioni svizzere e limitare le opportunità di collaborazione internazionale.
Un altro aspetto centrale è quello della partecipazione alla governance e alle decisioni. L’esclusione significherebbe che la Svizzera non avrebbe voce in capitolo nel definire le priorità di ricerca, le politiche e i programmi di finanziamento, limitando la sua influenza nel panorama della ricerca europea.
Horizon Europe promuove la collaborazione internazionale e favorisce lo scambio di conoscenze e competenze tra i ricercatori europei. Senza l’associazione al programma, verrebbe meno l’opportunità per la Svizzera di partecipare attivamente a progetti di ricerca internazionali di alto livello e di beneficiare delle reti di collaborazione europee. Senza dimenticare il ruolo che Horizon Europe gioca nel rendere il paese più attrattivo per i ricercatori internazionali, offrendo loro opportunità di finanziamento, infrastrutture e reti di ricerca. Una ridotta attrattività della Svizzera come destinazione per i ricercatori di talento, comporterebbe il rischio di una fuga di cervelli verso paesi che partecipano attivamente al programma.
Nel lungo periodo, questa situazione non può che danneggiare la qualità e il prestigio delle università svizzere. Per questo la nuova Rettrice dell’USI, Luisa Lambertini ha dichiatato che si impegnerà «affinché si capisca l’importanza della posta in gioco. È necessario trovare una soluzione a questa esclusione». All’USI al momento le risorse sono allocate. I ricercatori dovranno tuttavia continuare a fare domanda per fondi alternativi, eventualmente privati. Guardano al futuro, le sfide non mancano e il tema si presenterà in tutta la sua concretezza nell’ambito della programmazione del quadriennio 2025-2028. L’obiettivo resta in ogni casoha aggiunto Lambertini - è la crescita qualitativa dell’USI.