Inizia la stagione dei ranking: la nota graduatoria Times Higher Education Young University Rankings pubblicata oggi vede l’Università della Svizzera italiana al 44esimo posto al mondo tra gli atenei che hanno meno di 50 anni. "Una posizione molto buona per un ateneo che ha soli 28 anni" - sottolinea la Rettrice Luisa Lambertini - "e che situa l’USI nel top 6.5% delle 673 giovani università classificate".
La classifica resa pubblica oggi è specifica per le università giovani, che hanno meno di 50 anni. La metodologia è analoga a quella generale (Times Higher Education World University Rankings, anche noto come THE WUR) usata per valutare le università in tutte le loro missioni principali: insegnamento, ricerca, trasferimento di conoscenze e prospettive internazionali. Tuttavia, il peso dei vari indicatori viene ricalibrato per riflettere al meglio il profilo e la missione delle giovani università.
Times Higher Education pubblica una classifica dedicata alle università fondate da meno di 50 anni perché i ranking generali vedono tipicamente prevalere istituzioni che esistono da secoli, con una reputazione e una visibilità ormai consolidate. Nella graduatoria ’Young University Rankings’, invece, Times Higher Education mette in luce le migliori università di età inferiore ai 50 anni concentrandosi sulle prestazioni in ricerca ed insegnamento.
L’USI è entrata in questo ranking nel 2020 alla 54esima posizione (top 13.2% delle 414 giovani università qualificate), per poi passare nel 2021 alla posizione 37 (top 7.8% su 475 giovani università), nel 2022 alla 57esima posizione (top 10.5% su 540 giovani università) e nel 2023 alla 32esima (top 5.3% su 605 giovani università). Queste variazioni dipendono da un lato dal numero di università che di anno in anno accedono oppure escono dalla graduatuoria in quanto soddisfano o non soddisfano più i criteri di inclusione (per esempio avere meno di 50 anni), dall’altro dall’introduzione di aggiornamenti significativi nella metodologia. Dall’edizione 2023 all’edizione 2024 si è infatti passati a una nuova metodologia di calcolo che utilizza 18 indicatori di performance invece dei 13 utilizzati precedentemente. Inoltre il numero di università asiatiche presenti in graduatoria è quasi raddoppiato nel corso degli ultimi cinque anni passando da 165 nell’edizione 2020 (40% delle università presenti in graduatoria) alle 327 di quest’anno (49%).
Sebbene l’Università della Svizzera italiana negli ultimi anni abbia raggiunto posizioni significative, soprattutto in rapporto alla sua età e dimensione, invita a considerare i risultati di queste classifiche con cautela, come soltanto uno dei tasselli che mostrano la qualità di un ateneo. Esistono infatti differenze significative tra una graduatoria e l’altra. A titolo di esempio, Times Higher Education utilizza un peso del 38,5% per i dati Scopus (citazioni 30%, produttività 6% e cooperazione internazionale 2,5%), 33% per reputazione e 28,5% per dati auto-riportati (numero di dipendenti, studenti, PhD conseguiti, reddito dell’università). QS World University Rankings, un’altra classifica molto nota, nella metodologia entrata in vigore lo scorso anno utilizza un peso del 45% per la reputazione e solo del 20% per i dati legati alle pubblicazioni indicizzate sul database Scopus, mentre il restante 35% si basa su dati auto-riportati (numero di dipendenti e studenti), internazionalizzazione e sostenibilità.
Esplorate la classifica resa pubblica oggi, per scoprire le migliori giovani università 2024 secondo Times Higher Education Young University Rankings
L’USI è 44esima nella classifica ’Young University Rankings’ di Times Higher Education
- EN- IT
Advert