Dalla collaborazione tra Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), Ordine dei Medici del Canton Ticino (OMCT) e Università della Svizzera italiana (USI), con il sostegno del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), prende avvio in Ticino un innovativo servizio finalizzato al potenziamento della medicina di famiglia, chiave di volta del sistema sanitario cantonale e tassello fondamentale del suo sviluppo strategico.
Gli obiettivi del nuovo servizio, la sua centralità nel sistema sanitario cantonale, le modalità di accesso da parte della popolazione e il percorso formativo per i medici - formazione che dovrà garantirne i più elevati standard di qualità - sono stati presentati nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso l’Ospedale Italiano di Lugano.
In rappresentanza delle istituzioni coinvolte, sono intervenuti la Rettrice dell’Università della Svizzera italiana, Luisa Lambertini, che ha ripercorso la nascita dell’Istituto di medicina di famiglia all’interno della Facoltà di scienze biomediche e sottolineato come questo sia un nuovo e importante tassello di un puzzle più grande che negli scorsi anni ha portato alla creazione del Master in medicina, al rafforzamento della ricerca di base, traslazionale e clinica in Ticino e che presto porterà a valutare se intraprendere il percorso verso un ospedale universitario; il Presidente dell’Ordine dei Medici del Canton Ticino, Dr. Franco Denti, che ha visto nascere ben 16 anni orsono le prime riflessioni relative a questo progetto e che oggi vede realizzarsi un sogno. Un sogno sinonimo di nuova responsabilità nella formazione pre e post graduata capace di costruire una rete di formazione rivolta ai medici di famiglia i quali potranno rafforzare il proprio ruolo centrale all’interno del sistema sanitario ticinese; il Coordinatore del Dipartimento della sanità e della socialità e Direttore della Divisione della salute pubblica, Paolo Bianchi , che ha voluto sottolineare il sostegno del Cantone a un progetto che dà una risposta moderna ed efficace ai bisogni sanitari del territorio, ribadendo l’importanza del medico di famiglia per affrontare le sfide attuali del sistema sanitario, non da ultimo la sua sostenibilità.
L’EOC, da parte sua, ospiterà il comparto clinico del nuovo servizio, che avrà sede presso l’Ospedale Italiano di Lugano e andrà a sostituire l’attuale Pronto Soccorso ampliandone l’offerta e integrandosi in maniera complementare con il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico, focalizzando il servizio offerto sui bisogni dei pazienti. Figura di raccordo tra ambito clinico e contesto accademico, il Professor Luca Gabutti assume il ruolo di Professore, titolare della cattedra dell’Istituto di Medicina di Famiglia presso l’USI, assumendo nel contempo la responsabilità e la conduzione del Servizio di Medicina di famiglia EOC in qualità di primario.
Una chiara sintesi del progetto, delle sue motivazioni, dei suoi obiettivi nelle parole del Prof. Gabutti: "La carenza di medici di famiglia e l’esigenza strategica di potenziare la medicina del territorio migliorandone l’integrazione e la sinergia con i servizi ospedalieri, con la formazione universitaria e con la ricerca sono temi cruciali nel presente e nel futuro dei sistemi sanitari più evoluti. Il nostro obiettivo è quello di incrementare il numero di professionisti qualificati sul territorio e di migliorare la qualità della formazione, creando un percorso universitario ad hoc per i medici assistenti che sceglieranno il territorio come proprio ambito professionale diventando medici di famiglia".
Medicina di famiglia al centro. EOC, OMCT e USI insieme per una risposta innovativa ed efficace ai bisogni sanitari del territorio
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