Mercati finanziari, il boom degli ETF obbligazionari sotto la lente dei ricercatori dell’USI
La diffusione degli Exchange Traded Funds (ETF), i fondi d'investimento quotati in Borsa, ha avuto quale effetto di consentire una certa 'democratizzazione' dei mercati finanziari, grazie alla facilità con cui si possono comprare (o vendere) e alla loro caratteristica di 'replicare' strumenti finanziari complessi e altrimenti costosi, rendendoli così accessibili anche ai piccoli risparmiatori. Tuttavia, la forte espansione di questi strumenti sta destando qualche perplessità, segnalate da qualche tempo dagli ambienti accademici. Dopo lo studio del professore di finanza dell'USI Francesco Franzoni sugli effetti degli ETF sulla stabilità dei corsi azionari (>> www.usi.ch/it/feeds/7992 ), giunge ora quello del dottorando-ricercatore dell'Istituto di finanza dell'USI Efe Çötelio'lu , che ha analizzato gli effetti degli ETF sui mercati obbligazionari. Il lavoro di Çötelio'lu, svolto sotto la supervisione dei professori dell'Istituto di finanza dell'USI Francesco Franzoni e Alberto Plazzi, si basa sull'analisi di oltre 10.000 obbligazioni emesse da società (i cosiddetti corporate bonds ) nel corso dell'ultimo decennio, periodo nel quale il ruolo degli ETF nel mercato obbligazionario ha registrato un forte aumento. Dallo studio dell'USI emerge come i titoli obbligazionari detenuti dagli ETF esibiscano movimenti maggiormente correlati nel loro grado di liquidità, intesa come capacità per gli investitori di liquidare le posizioni tempestivamente e a basso costo.