Il naso svolge alcune funzioni chiave per la nostra salute. Proprio per questo la ricerca ha effettuato importanti progressi in merito alla cura delle malattie che lo colpiscono, o che interessano i seni paranasali. Il Prof. Matteo Trimarchi, Professore ordinario presso la Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) e primario di otorinolaringoiatria dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), ne ha parlato sulle pagine del Corriere dell’italianità (Zurigo).
Il naso svolge numerose funzioni: è presente il senso dell’olfatto, ci permette di respirare e si occupa di umidificare, riscaldare e filtrare l’aria, fungendo da difesa nei confronti dei batteri. "Quando pensiamo al naso, dobbiamo immaginare una scatola di scarpe - ha spiegato il Professor Matteo Trimarchi - togliamo il coperchio, nella parte più stretta facciamo due buchi, abbiamo le narici; dalla parte opposta facciamo altri due buchi, sono le coane. Poi mettiamo una divisoria in mezzo, ed ecco il setto nasale, con la fossa nasale di destra e di sinistra. Il pavimento della nostra scatola di scarpe è il palato, il coperchio è il pavimento della base cranica. Attorno alla nostra scatola di scarpe, ci sono quattro paia di cavità all’interno delle ossa del massiccio facciale: sono i seni paranasali, ossia i due mascellari, i due frontali, i due seni etmoidali, e nella parte posteriore i due seni sferoidali".
I seni paranasali possono essere ostruiti a causa di infiammazioni allergiche o del rigonfiamento della mucosa che li ricopre "come fosse una tappezzeria". Le malattie del naso possono essere dovute a vari fattori: difetti di forma (ad esempio il setto nasale storto, che può essere sia di origine congenita, sia causato da traumi subiti durante il parto o in seguito a una caduta), ma anche infiammazioni, che possono "generare un gonfiore della mucosa, chiudere il naso e rendere difficile la respirazione". Esistono poi delle malattie dette poliposi nasali: "la mucosa si gonfia e si estroflette creando dei polipi come palloncini all’interno della fossa nasale. Le malattie infiammatorie più gravi della poliposi sono le vasculiti, le quali causano un’ulcerazione della mucosa con sanguinamento".
Come si può intervenire per porre rimedio a queste problematiche’ "Per migliorare la ventilazione del naso, resa difficile dal difetto di forma, si raddrizza chirurgicamente il setto tramite l’endoscopia nasale, correggendo in modo selettivo le parti che danno fastidio". Nel caso delle sinusiti e delle poliposi esistono due strategie terapeutiche differenti: grazie alle innovazioni tecniche è possibili sottoporsi a interventi chirurgici sempre più precisi e meno invasivi, tuttavia la chirurgia non è più l’unica via: "Da un paio di anni vengono somministrate terapie biologiche che svolgono un’incredibile attività e permettono di guarire senza ricorrere alla chirurgia. In precedenza alcuni pazienti venivano operati cinquanta volte nel corso della loro vita. Oggi dopo due o tre recidive le terapie biologiche curano circa l’80-85% dei pazienti affetti da poliposi".
Dal punto di vista diagnostico gli specialisti del naso possono ricorrere sia all’utilizzo della TAC, utile per "evidenziare le malattie infiammatorie dei seni paranasali", sia all’utilizzo della risonanza magnetica, utilizzata soprattutto per valutare l’oncologia del naso (è infatti importante non dimenticare che anche il naso può essere sede di tumori).
Riflettendo sui progressi fatti dalle terapie e dalla diagnostica in questi anni, il Professor Trimarchi ha osservato i grandi progressi fatti dalla disciplina, mostrandosi fiducioso nei confronti del futuro: "In un futuro non tanto lontano, con l’applicazione dell’intelligenza artificiale alle immagini radiologiche, riusciremo a correggere i problemi in modo estremamente selettivo e meno invasivo su ogni singolo paziente".
L’intervista completa al Professor Matteo Trimarchi è stata pubblicata sull’ edizione di ottobre 2024 del Corriere dell’italianità (Zurigo).
Nuovi orizzonti per la medicina del naso
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