Rapporto sul sistema educativo svizzero 2023: dati di attualità su tutti i livelli formativi, sviluppi e sfide

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Il Rapporto sul sistema educativo svizzero 2023 è ora disponibile. Il Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa (CSRE) lo ha consegnato al Consiglio federale e ai Cantoni il 7 marzo 2023. Il testo, lungo 400 pagine, presenta la realtà e i risultati del sistema a tutti i livelli formativi. Funge da strumento di base per la gestione e l’ulteriore sviluppo del nostro spazio formativo, dal livello primario a quello terziario.

Il capo del DEFR Guy Parmelin e la presidente della CDPE Silvia Steiner hanno preso in consegna a Berna il Rapporto sul sistema educativo svizzero 2023. Elaborato dalla CSRE su richiesta della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) e della CDPE, presenta in forma succinta fatti e cifre salienti provenienti dai settori della statistica, della ricerca e dell’amministrazione. Giunto alla quarta edizione, fornisce informazioni utili su numerosi aspetti di rilievo per il nostro sistema formativo, è strutturato per livelli e presta particolare attenzione ai criteri dell’efficienza, dell’efficacia e delle pari opportunità.

Il coronavirus ne ha ritardato la pubblicazione di un anno, cosa che ha permesso agli autori di includervi anche le più recenti analisi sull’impatto del COVID-19. Per gli operatori della formazione, infatti, la pandemia è stata una grossa sfida, soprattutto a seguito del temporaneo divieto d’insegnamento in presenza. Il rapporto mostra anche che la crisi ha offerto nuove opportunità nel campo della digitalizzazione.

Avvalendosi di analisi statistiche longitudinali, realizzabili soltanto da poco, il testo presenta tra l’altro nuovi risultati sulla percentuale di titoli conseguiti al livello secondario II. Questi variano fortemente tra gruppi di persone con tipologie formative differenti, frequentate da giovani di 15 anni. Anche il background migratorio, com’è noto, svolge un ruolo importante.

Un altro dato mostra che la quota di formazione terziaria in Svizzera continua a crescere e che si situa già al di sopra della media OCSE. Oggi in Svizzera una persona su due tra i 25 e i 34 anni consegue una qualifica di livello terziario (università o formazione professionale superiore). E la domanda sul mercato del lavoro sembra incoraggiare questo trend: per i titolari di un diploma di livello terziario i «rendimenti della formazione» (aumenti salariali per chi studia di più) non sono diminuiti, anche se oggi molte più persone ne possiedono uno. Inoltre, la carenza di lavoratori qualificati è maggiore nelle professioni che richiedono una tale qualifica.

In base al primo Rapporto sul sistema educativo del 2010, nel 2011 il DEFR e la CDPE hanno definito per la prima volta obiettivi politici comuni di lungo termine per lo spazio formativo svizzero. Dopo la pubblicazione dei due rapporti successivi, nel 2014 e nel 2018, questi obiettivi sono stati rivisti e aggiornati. Anche il nuovo rapporto riconsidera gli obiettivi di politica formativa: nei prossimi mesi la SEFRI e la CDPE studieranno a fondo i risultati, esaminando a tutti i livelli sia il raggiungimento sia la validità degli attuali obiettivi.

In una prima valutazione il consigliere federale Guy Parmelin e la consigliera di Stato del Cantone di Zurigo Silvia Steiner hanno dichiarato che gli obiettivi comuni di politica formativa - in particolare quelli di raggiungere per il livello secondario II una quota del 95 per cento di titoli conseguiti e di garantire il libero accesso alle università ai titolari di un attestato di maturità liceale, cioè senza test d’ammissione - vanno intesi sul lungo periodo. Gli sforzi per raggiungerli vanno profusi di conseguenza.

Per la Confederazione e i Cantoni il Rapporto sul sistema educativo svizzero è uno strumento fondamentale per il monitoraggio dell’educazione. In base ai dati più recenti e ai risultati della ricerca si possono trarre conclusioni importanti per l’ulteriore sviluppo del nostro sistema. Il monitoraggio dell’educazione consente alla Confederazione e ai Cantoni di adempiere il loro mandato costituzionale, che consiste nel provvedere insieme a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero (art. 61a cpv. 1 Cost.). La scuola dell’obbligo è di competenza dei Cantoni, mentre le responsabilità per il settore post-obbligatorio sono suddivise tra questi ultimi e la Confederazione.

Il Rapporto sul sistema educativo si rivolge non soltanto ai responsabili delle politiche formative e agli amministratori, ma anche al grande pubblico e ai ricercatori interessati. Per questi ultimi il rapporto formula diversi interrogativi. Rispondervi permetterà di ampliare e approfondire in modo significativo la realtà dello spazio formativo svizzero.