Un deposito finale di scorie nucleari dovrebbe resistere anche a una glaciazione

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Una parte della ’carota’ del lago primordiale di Greifen (Foto: Yama
Una parte della ’carota’ del lago primordiale di Greifen (Foto: Yama Tomonaga, Eawag, Università di Basilea).
Un deposito finale di scorie nucleari deve essere sicuro. Anche qualora, in un lontano futuro, i ghiacciai dovessero nuovamente avanzare dalle Alpi fino all’Altopiano. Per questo la Nagra ha fatto analizzare sedimenti depositati in profondi laghi glaciali ormai estinti: gli strati risalgono a circa 600’000 anni fa, e quindi a molto prima dell’ultima era glaciale risalente a circa 24’000 anni fa. La cosa positiva per la Nagra è che gli strati rocciosi sottostanti sembra non siano mai più stati erosi dal ghiaccio.

Un team di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto per la Ricerca sulle Acque Eawag, dell’ETH e delle università di Basilea e Berna ha analizzato i sedimenti che la Nagra, ovvero la Società cooperativa nazionale per l’immagazzinamento delle scorie radioattive, ha estratto nei pressi della cittadina di Bülach nell’Unterland zurighese. La così detta "carota" è lunga 278 metri e ci racconta quasi tutta la storia geologica del Quaternario, cioè degli ultimi 2,6 milioni di anni di storia della Terra.

I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista specializzata «Geology»: gli strati di sedimenti nel lago primordiale di Greifen sono databili a circa 600’000 anni fa. Pur trattandosi di un’analisi di media precisione (+/- 120’000 anni), è opportuno segnalare che mai nessuno era riuscito a datare sedimenti di questo genere così indietro nel tempo. E soprattutto, la precisione è comunque sufficiente a provare che i sedimenti sono notevolmente antecedenti agli avanzamenti dei ghiacciai dell’ultima era glaciale. Quindi, la conca nel substrato roccioso, che gli esperti chiamano il «trogolo di Strassberg», in seguito non è stata mai più scavata ulteriormente. L’argilla opalina formatasi circa 174 milioni di anni fa e situata oltre 500 metri più in profondità, rimane pertanto indisturbata. In altre parole: anche un enorme avanzamento del ghiacciaio del Reno/della Linth della regione dei Grigioni e di Glarona, secondo le conoscenze attuali, non sarebbe sufficiente a dissotterrare le scorie radioattive eventualmente stoccate nell’argilla opalina.

Tomonaga, Y.; Buechi, M. W.; Deplazes, G.; Kipfer, R. (2024) First dating of an early Chibanian (Middle Pleistocene) glacial overdeepening in the Alpine Foreland using the 4He/U-Th method, Geology , doi: 10.1130/G52544.1 , Institutional Repository
Andri Bryner