Sulle pagine de laRegione, Masiar Babazadeh e Loredana Addimando discutono le potenzialità pedagogiche dei videogiochi e della gamification applicata all’insegnamento.
Nell’articolo scritto per la rubrica periodica, gli autori dimostrano come alcune opinioni ricevute e diffuse sui videogiochi, soprattutto tra gli adulti, potrebbero non essere fondate, argomentando che lo stato di flow e l’esperienza positiva associate con il gioco che si sperimentano anche con l’uso dei videogiochi potrebbero favorire esperienze di apprendimento molto efficaci.
A partire da studi recenti, o da esperienze realizzate in Ticino con l’adattamento pedagogico del formato ludico escape room, gli autori sostengono la potenzialità pedagogica del cosiddetto "apprendimento sporco" che seppur non formalizzato come quello classico, più laborioso e meno facilmente verificabile, promette attraverso la memorabilità e il coinvolgimento di essere a volte più efficace.
"Nel contesto videoludico, tramite gli elementi legati al game design, i creatori del gioco permettono ai giocatori di vivere sfide sempre più impegnative, richiedendo di sviluppare al meglio le proprie abilità, apprendendo meglio le regole del gioco, e cercando di far entrare i giocatori nel cosiddetto flow (flusso), cioè quello stato mentale ottimale in cui una persona si trova quando è completamente immersa in un’attività, concentrata ed estremamente coinvolta, perdendo la percezione del tempo e di sé stessa.".
Videogiochi che insegnano?
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