Garantire il servizio pubblico nell’era digitale

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 (Immagine: Pixabay CC0)
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La digitalizzazione e la proliferazione delle piattaforme di servizio interessano tutti i settori della nostra società e il servizio pubblico non fa eccezione. Un documento quadro del Center for Digital Trust dell’EPFL contiene raccomandazioni per preservare la qualità del servizio pubblico svizzero.

Gli utenti dei tradizionali servizi pubblici fisici si stanno rivolgendo alle piattaforme digitali. In molti casi, le piattaforme digitali fungono da intermediari tra i fornitori di servizi e gli utenti finali, modificando la natura tradizionale dei servizi pubblici basati su un servizio fisico. Sebbene la platformizzazione di alcuni servizi possa renderli più efficienti, la perdita del contatto diretto con gli utenti e i loro dati può avere un impatto sulla qualità del servizio fisico. Un’eccessiva digitalizzazione può anche porre problemi di governance per le politiche pubbliche, poiché i gestori delle piattaforme private possono privilegiare gli interessi commerciali a scapito del bene comune.

In risposta a queste sfide, è stato recentemente pubblicato un documento quadro che offre un’analisi approfondita e un elenco di raccomandazioni per garantire la qualità del servizio pubblico, a cura di Melanie Kolbe-Guyot, responsabile delle politiche digitali presso il Center for Digital Trust (C4DT) dell’EPFL, e Matthias Finger, professore onorario dell’EPFL. La sua ricerca si concentra su aree quali la governance dei grandi sistemi socio-tecnici e la politica delle infrastrutture.

Secondo Matthias Finger, i settori tradizionalmente governati dallo Stato, come i trasporti, le comunicazioni, l’energia, l’istruzione e i media pubblici, sono tra quelli maggiormente interessati dalla platformisation. "Per le piattaforme è più facile penetrare in settori frammentati", spiega.

Protezione dei dati

Una delle sfide principali riguarda i dati raccolti da queste piattaforme. Infatti, quando i gestori delle piattaforme private ottengono tutti i dati, è di fatto possibile per loro definire il servizio stesso. "A questo si aggiunge il fatto che non sappiamo cosa i gestori delle piattaforme facciano di questi dati. Potrebbero anche essere utilizzati al di fuori delle giurisdizioni svizzere ed europee", aggiunge Matthias Finger.

Inoltre, l’arrivo di piattaforme nel servizio pubblico può portare a un aumento dei costi o a un calo della qualità del servizio. "Se l’infrastruttura è buona, è perché lo Stato vi ha investito molto denaro. Quando un’azienda privata agisce come intermediario nel servizio infrastrutturale, prende un margine. Di conseguenza, per mantenere lo stesso livello di qualità dopo l’introduzione della piattaforma, lo Stato dovrà pagare di più o accettare di sacrificare la qualità", afferma Matthias Finger.

Secondo la pubblicazione, le autorità svizzere devono definire strategie specifiche per mitigare gli effetti negativi che le piattaforme digitali potrebbero avere, al fine di mantenere gli elevati standard qualitativi del servizio pubblico. Le aree che potrebbero essere colpite includono l’equità, l’accessibilità, l’economicità, l’adattabilità, la sostenibilità e il mantenimento della tradizionale fornitura di servizi fisici. Tuttavia, la questione di come queste misure dovrebbero essere attuate e di come il governo svizzero dovrebbe rispondere a queste sfide rimane aperta. A causa del decentramento del potere in Svizzera, è necessario un forte coinvolgimento delle amministrazioni cantonali e federali per definire una strategia comune che garantisca il mantenimento di un servizio pubblico di alta qualità.

Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di creare un’unica unità organizzativa a livello federale, responsabile delle politiche e delle normative in materia di digitalizzazione, integrando pienamente il servizio pubblico. Questo è fondamentale se vogliamo tenere il passo con i rapidi sviluppi di altri Paesi europei ed extraeuropei. "Propongo un approccio molto pragmatico. Se vogliamo preservare la qualità del servizio pubblico, dobbiamo adottare alcune misure nei confronti dei gestori delle piattaforme di servizio", conclude Matthias Finger. Ciò include la definizione di un quadro normativo per la condivisione dei dati di utilizzo da parte di questi gestori, ad esempio. Questo non è giuridicamente impossibile, ma richiede una certa dose di volontà politica".

Elenco delle raccomandazioni pubblicate nel documento quadro:
  • richiedere ai gestori di piattaforme private di condividere i dati di utilizzo con gli enti di servizio pubblico;
  • negoziare una quota equa dei profitti tra le aziende e le autorità pubbliche per contribuire a finanziare le infrastrutture necessarie a fornire il servizio;
  • garantire l’accessibilità e il funzionamento continuo dei servizi pubblici, sia fisici che digitali;
  • applicare la trasparenza e l’equità dei prezzi;
  • garantire la parità di trattamento dei cittadini attraverso un quadro normativo adeguato;
  • esplorare piattaforme private "favorite dal governo" o alternative di proprietà dello Stato;
  • esplorare spazi dati in settori strategici chiave.
Riferimenti

Matthias Finger, Melanie Kolbe-Guyot, "Safeguarding the Swiss public service in the digital platform age", C4DT Policy Brief, 2024.

Matthias Finger, Melanie Kolbe-Guyot, "Digital Service public - What does the future hold for the service public in the digital platform era?", C4DT Insight No. 1 publication paper, 2024.

Matthias Finger, J. Montero, "Digitalizzazione delle infrastrutture, piattaforme digitali e servizi pubblici" Competition and Regulation in Network Industries, 24(1), 40-53, 2023.