
Un gruppo di ricerca dell’Università di Losanna ha condotto il più grande studio genomico sull’aumento di peso indotto dagli psicofarmaci. Il lavoro ha permesso di identificare 4 nuove varianti genetiche associate a questo disturbo metabolico.
Variabilità interindividuale nell’aumento di peso indotto dagli psicofarmaci
La prevalenza di disturbi metabolici nella popolazione psichiatrica è motivo di preoccupazione ed è particolarmente elevata nei pazienti che assumono psicofarmaci che inducono un aumento di peso. Mentre alcuni pazienti possono diventare rapidamente obesi o in sovrappeso dopo l’inizio del trattamento farmacologico, altri sembrano essere protetti. Questa significativa variabilità interindividuale rappresenta una sfida importante per i medici e i loro pazienti, anche perché gli effetti metabolici indesiderati sono una delle principali fonti di interruzione del trattamento, associata a un maggiore rischio di ricaduta.
Negli ultimi anni, il gruppo di ricerca del professor Chin Bin Eap (FBM e Centre de neurosciences psychiatriques (CNP) del CHUV) ha dimostrato che numerosi fattori clinici, genetici e ambientali sono coinvolti nell’aumento di peso e nel peggioramento metabolico indotti dagli psicofarmaci. L’identificazione di questi fattori è essenziale per il monitoraggio clinico dei pazienti psichiatrici, in quanto ci permette di concentrarci sui soggetti a maggior rischio di sviluppare disturbi metabolici e può aiutare i medici a proporre un trattamento psicotropo adeguato.
Identificazione di quattro nuovi fattori genetici
A nostra conoscenza, questa ricerca rappresenta il più grande studio di associazione genomica (GWAS) finora condotto sulle variazioni dell’indice di massa corporea (BMI) durante il trattamento psicotropo. In particolare, sono state analizzate le varianti genetiche dell’intero genoma umano per verificare l’associazione con le variazioni dell’IMC durante i primi sei mesi di trattamento psicotropo che induce disturbi metabolici (compresi antipsicotici, stabilizzatori dell’umore e alcuni antidepressivi), in 1135 pazienti della coorte PsyMetab.
Quattro varianti genetiche sono state associate a un aumento dell’IMC a livello genomico significativo (p<5x10-8). In particolare, rs7736552 (vicino al gene MAN2A1), rs11074029 (nel gene SLCO3A1), rs117496040 (vicino al gene DEFB1) e rs7647863 (nel gene IQSEC1) sono state associate alla pendenza o alla variazione dell’IMC durante il trattamento psicotropo.
Questi risultati forniscono nuove informazioni sul rischio di sviluppare effetti collaterali metabolici indotti dagli psicofarmaci. Tuttavia, questi risultati devono essere confermati in coorti indipendenti prima di poter essere considerati nella pratica clinica.
Questo studio è stato condotto in collaborazione con diversi dipartimenti del Dipartimento di Psichiatria (Prof. Philippe Conus, Dipartimento di Psichiatria Generale; Prof. Armin von Gunten, Dipartimento Universitario di Psichiatria dell’Età Evolutiva, e Prof. Kerstin von Plessen, Dipartimento Universitario di Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), con il Prof. Zoltán Kutalik dell’Università di Losanna e con altri centri.