Il relitto di Antikythera è stato recentemente portato alla ribalta dal film Indiana Jones e il quadrante del destino. Lontano dall’immaginario cinematografico, un team internazionale di archeologi, sommozzatori, ingegneri e scienziati fisici e naturali sta attualmente scavando il famoso relitto. Quest’anno, i ricercatori hanno compiuto progressi significativi nell’acquisizione di conoscenze dettagliate sulla struttura del sito, sulla sua stratigrafia, sul relitto stesso e sul suo prezioso carico. Inoltre, sono state documentate meticolosamente aree precedentemente inesplorate, fornendo una comprensione più chiara e precisa di questa nave leggendaria.
La spedizione, che si è svolta dal 19 maggio al 18 giugno 2023, è stata guidata dalla dott.ssa Angeliki G. Simosi, responsabile dell’Eforato delle Antichità del Pireo e delle Isole, e da Lorenz Baumer, professore di archeologia all’Università di Ginevra. Il progetto fa parte di un programma di ricerca quinquennale (2021-2025) dell’Università di Ginevra. L’obiettivo generale degli scavi è quello di comprendere meglio le circostanze del naufragio, esaminando da vicino la conservazione e il posizionamento del relitto, la sua possibile rotta e il suo carico. Le scoperte di questa stagione di scavi sono essenziali per formulare una visione globale di questo tragico evento storico.
Tecnologie all’avanguardia
L’avanzamento degli scavi è stato meticolosamente documentato grazie a droni telecomandati e alle registrazioni digitali effettuate dai sommozzatori. Questi dati sono stati elaborati quotidianamente con un software di modellazione 3D, che ha permesso di visualizzare e analizzare il sito con notevole precisione. Inoltre, tutti i ritrovamenti archeologici sono stati rigorosamente documentati e costantemente integrati in un sistema informativo geografico (GIS), che ha permesso di analizzare la distribuzione spaziale e temporale dei reperti.
Il database di questo ambizioso progetto comprende tutti i dati noti sul relitto di Antikythera, a partire dai primi scavi effettuati nel 1900-1901. Questo approccio olistico consente un’analisi approfondita e completa del sito, tenendo conto di tutte le informazioni precedentemente raccolte.
Scoperta una seconda nave
Gli scavi si sono concentrati sull’area del bordo orientale del sito del naufragio, dove l’anno scorso erano state trovate parti di statue monumentali in marmo dopo la rimozione di un gruppo di grandi massi naturali. Questa volta, il team ha scoperto i resti ossei di almeno un altro individuo, una tragica vittima di questo devastante naufragio. Sono stati portati alla luce anche manufatti caratteristici del relitto di Antikythera, come frammenti di statue di marmo, ceramiche, oggetti in vetro e leghe di rame, piombo ed elementi in legno della struttura della nave. Tra i frammenti di marmo rinvenuti, uno appartiene molto probabilmente alla barba della testa di Eracle, precedentemente scoperta durante la spedizione del 2022. Questi ritrovamenti confermano l’importanza culturale e artistica del relitto di Antikythera.
Inoltre, è stata fatta un’interessante scoperta a un livello stratigrafico superiore. Sono stati portati alla luce diversi frammenti di ceramica tarda, che indicano che un altro vaso, probabilmente molto più piccolo, ha subito lo stesso tragico destino nel periodo protobizantino.
Queste nuove informazioni aprono nuove prospettive sulla storia marittima della regione e sottolineano l’importanza di continuare la ricerca archeologica in quest’area.
Storia e supporto
Il relitto di Antikythera, risalente alla prima metà del I secolo a.C., è il più ricco relitto antico mai scoperto in Grecia. Individuato casualmente al largo dell’isola di Antikythera nel 1900, è stato scavato dal comandante Cousteau negli anni ’70 e poi dagli archeologi greci tra il 2012 e il 2020. Dal 2021, il progetto è coordinato dall’Università di Ginevra sotto l’egida della Scuola svizzera di archeologia in Grecia. Le operazioni subacquee sono supervisionate dall’Eforato delle Antichità Subacquee, mentre il progetto gode del patrocinio di S.E. il Presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou. L’obiettivo principale del progetto, sostenuto dalla Fondazione Aikaterini Laskaridis, dall’orologiaio svizzero Hublot e dalla Nereus Research Foundation, era quello di comprendere meglio la nave, la sua rotta, il suo carico e lo stato attuale del relitto.
Informazioni su ESAG
La Scuola svizzera di archeologia in Grecia (ESAG) è l’unica missione archeologica svizzera permanente al di fuori della Svizzera. Come centro interuniversitario di formazione e ricerca, l’ESAG incoraggia laprossima generazione diaccademici. Ogni anno, gli studenti delle università svizzere hanno l’opportunità di partecipare al lavoro sul campo e alle attività museali.
Ulteriori informazioni (link al comunicato stampa ESAG) :
Illustrazioni ad alta definizione (link al database ESAG):
24 luglio 2023