Un progetto europeo per un approccio personalizzato alle malattie infiammatorie

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Queste malattie colpiranno più del 10% della popolazione europea entro il 2030.
Queste malattie colpiranno più del 10% della popolazione europea entro il 2030. Axel Finckh

Un consorzio internazionale, che comprende un team dell’Università di Ginevra, sta avviando un importante progetto di ricerca per comprendere meglio i rischi, la diagnosi precoce e la prevenzione dell’artrite reumatoide e delle malattie infiammatorie intestinali.

L’artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali sono malattie infiammatorie croniche comuni che gravano pesantemente sui sistemi sanitari europei. Mentre la ricerca ha portato a miglioramenti nel loro trattamento, la previsione del rischio e la prevenzione rimangono frammentarie. Il progetto di ricerca europeo PerPrev-CID(Personalised Disease Prediction and Prevention in Chronic Inflammatory Disorders), a cui partecipa l’Università di Ginevra, mira a colmare questa lacuna sviluppando nuove possibilità di diagnosi molecolare precoce e nuovi strumenti di valutazione del rischio. Coordinato dall’Ospedale universitario dello Schleswig-Holstein (UKSH) e dall’Università di Kiel, e che riunisce quindici partner in nove Paesi, il progetto riceverà un finanziamento di 11 milioni di euro per cinque anni dal programma quadro di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon Europe. La parte svizzera del progetto sarà finanziata dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) per un importo di oltre 2,5 milioni di euro.

Le malattie infiammatorie croniche sono caratterizzate da disfunzioni del sistema immunitario, infiammazione incontrollata e distruzione dei tessuti. Entro il 2030 colpiranno più del 10% della popolazione europea. Tuttavia, esistono ancora delle lacune nel modo in cui vengono trattate, in particolare nelle aree della prevenzione e dell’intervento precoce. Il progetto PerPrev-CID mira a sviluppare nuovi standard per la prevenzione e il trattamento precoce di due malattie infiammatorie croniche: l’artrite reumatoide e la malattia infiammatoria intestinale. Vogliamo capire meglio come progredisce la malattia, in particolare nelle sue fasi iniziali, decifrando i meccanismi, i biomarcatori e le misure di esito incentrate sul paziente", spiega il professor Philip Rosenstiel, direttore dell’Istituto di biologia molecolare clinica presso l’UKSH e l’Università di Kiel, e coordinatore scientifico del consorzio PerPrev-CID. Grazie alle recenti innovazioni nell’informatica e nelle tecnologie molecolari, saremo in grado di sviluppare strumenti decisionali per identificare gli individui a rischio".

Il progetto contribuirà allaresponsabilizzazione delle persone colpite e all’avanzamento della ricerca incentrata sul paziente.

PerPrev-CID analizzerà set di dati omici trasversali e longitudinali, nonché i fenotipi clinici dei pazienti e delle persone a rischio, per identificare i marcatori che predicono il passaggio alla malattia attiva, la progressione della malattia e la ricaduta. PerPrev-CID svilupperà anche tecnologie sanitarie digitali, compresi dispositivi e applicazioni indossabili, per monitorare costantemente i pazienti. La rete svilupperà anche biomarcatori innovativi basati su metodi di campionamento del sangue e delle feci a domicilio. Inoltre, il progetto valuterà l’efficacia di un intervento nutrizionale mirato all’asse metabolico del triptofano per prevenire le ricadute e la progressione precoce della malattia.

Individuare le persone ad alto rischio

Attualmente non disponiamo di strumenti affidabili in grado di individuare le persone che svilupperanno una malattia infiammatoria cronica come l’artrite reumatoide nel prossimo futuro", spiega Axel Finckh, professore presso il Dipartimento di Medicina e il Centro di Ricerca sulle Infiammazioni della Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra, responsabile della parte svizzera dello studio. Tali strumenti consentirebbero di proporre interventi anche prima dei primi segni clinici della malattia. Questo è esattamente ciò che propone PerPrev-CID, basato su un’ampia mole di dati biologici ed epidemiologici" presso l’Università di Ginevra, questo progetto si baserà anche su una stretta collaborazione con il Centro Genoma Health2030 per l’analisi di complessi set di dati multiomici.

Se vogliamo davvero trasformare il nostro approccio a queste malattie, dobbiamo sviluppare interventi mirati alle persone a rischio per gestire la malattia il più precocemente possibile", afferma Stefan Schreiber, direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell’UKSH, campus di Kiel, e portavoce del cluster di eccellenza "Precision Medicine in Chronic Inflammation", che guida la parte di intervento clinico del progetto "Precision Medicine in Chronic Inflammation".

Grazie a questi sforzi e all’enfasi posta sulla partecipazione dei pazienti, il progetto contribuirà allaresponsabilizzazione delle persone colpite e al progresso della ricerca incentrata sul paziente. Sfidando l’approccio tradizionale alla ricerca medica, il progetto mira a incoraggiare il coinvolgimento attivo dei pazienti e delle persone a rischio in tutti gli aspetti della ricerca, nonché nelle decisioni riguardanti la loro salute", spiega Rosenstiel. Inoltre, PerPrev-CID fornirà al personale medico strumenti e dati scientificamente validati su fattori omici, dieta e stile di vita, per personalizzare le cure. Queste risorse serviranno anche da modello per future iniziative di assistenza sanitaria personalizzata, facendo progredire la pratica clinica incentrata sul paziente.