07 novembre 2022 Negli ultimi anni, le immunoterapie hanno rivoluzionato il trattamento del cancro. Queste includono terapie che impediscono alle cellule tumorali di sopprimere le difese immunitarie. In questo processo, i cosiddetti checkpoint immunitari vengono bloccati da proteine prodotte artificialmente, consentendo alle cellule immunitarie di attaccare le cellule tumorali.
Per molti tumori, tuttavia, i successi sono stati finora moderati. Per questo motivo stiamo cercando nuovi approcci per rendere più efficiente il blocco del checkpoint immunitario", spiega Heinz Läubli del Dipartimento di Biomedicina dell’Università di Basilea e dell’Ospedale Universitario di Basilea. Nella rivista "Science Translational Medicine", il suo team, insieme ai ricercatori guidati da Carolyn Bertozzi, recente premio Nobel per la chimica dell’Università di Stanford, riporta un approccio promettente. Modificando le molecole di zucchero sulla superficie delle cellule tumorali nei topi, i ricercatori sono riusciti ad aumentare significativamente l’attacco immunitario contro il tumore.
Come le cellule immunitarie diventano traditrici
L’attenzione si concentra sulle molecole di zucchero presenti sulla superficie delle cellule tumorali e delle cellule nelle loro immediate vicinanze che contengono acido sialico. Questi zuccheri dell’acido sialico si trovano anche sulle cellule sane e sono importanti per la comunicazione cellula-cellula, ma i tumori aumentano la percentuale di questi zuccheri sulla loro superficie.Alcune cellule immunitarie, chiamate macrofagi, riconoscono questi zuccheri dell’acido sialico e, attraverso questo segnale, diventano involontariamente dei traditori: danno ad altre cellule immunitarie dell’ambiente l’impressione che qui vada tutto bene. Il team di ricerca è ora in grado di dimostrare, attraverso esperimenti sui topi, che gli zuccheri dell’acido sialico possono essere eliminati o perlomeno ridotti notevolmente con l’aiuto di un enzima. Di conseguenza, i macrofagi non rallentano più l’attacco immunitario al tumore.
Struttura target per nuove terapie
Grazie ad analisi più precise, i ricercatori sono riusciti anche a identificare esattamente quale sito di aggancio sui macrofagi dei topi riconosce gli zuccheri dell’acido sialico. Se la controparte di questo sito di aggancio potesse essere identificata nell’uomo, potrebbe essere un bersaglio interessante per combattere le cellule tumorali con l’aiuto del sistema immunitario dell’organismo.La combinazione del nostro approccio con i blocchi dei checkpoint immunitari già consolidati è stata in grado di rallentare fortemente la crescita del tumore nei topi da esperimento", afferma Läubli. Come passo successivo, i ricercatori vogliono cercare, tra l’altro, il modo di rimuovere gli zuccheri dell’acido sialico nel modo più specifico possibile dal tumore e dai suoi dintorni, in modo da non disturbare la funzione delle cellule sane e da escludere possibili effetti collaterali.
Pubblicazione originale
Michal A. Stanczak et al.
Puntare sulla glicosilazione del cancro ripolarizza i macrofagi associati al tumore consentendo un blocco efficace del checkpoint immunitario
Science Translational Medicine (2022), doi: 10.1126/scitranslmed.abj1270